Le Dolomiti sono le montagne più belle in assoluto nel mondo dove viaggiare sui pedali e fare qualsiasi tipo di sport all’aria aperta tra prati e vette immacolati, tra filari di vitigni e cibo eccellente, dentro paesaggi e viste uniche.
Vedi e attraversi vallate, corsi d’acqua e laghi, piccoli paesini,
campi con alberi stracolmi di frutta e pascoli...
una sensazione unica!
Le montagne son un mix di boschi bellissimi che trasmettono una profonda quiete interiore, vette rocciose e imperiose con, intervallati, laghi e ghiacciai in alta quota.
A volte non desidereresti null’altro. Tutto questo lo si assapora anche grazie all’ottimo stato delle strade che permettono una pedalata facile e armonica anche se si raggiungono Passi oltre i 2000 m. Tutto questo è nei paesaggi e nei luoghi italiani del sud-Tirolo dove, cosa non da poco, il cibo è molto buono.
Il mio viaggio, partito dall’Olanda, è proseguito, una volta arrivato in Italia a Bolzano, con Stefania di SL Academy che mi ha “raccolto”, una volta sceso dal treno, portandomi in hotel nella cittadina di Lavies che si trova in corrispondenza della confluenza dei fiumi Isarco e Adige, punto di partenza per il mio Giro delle Dolomiti.
The hotel was e very nice place to stay with good facilities,
the most important one is a good restaurant, a good bad and shower.
If you have time to spare you can also enjoy the swimming pools.
Remko: “On Sunday morning I did a very nice relaxed tour on my own to the Mortigller Lakes. This was a very beautiful lake area with many cyclists on e-bikes. The weather was very beautiful around 30 degrees. In the afternoon we went to the Fair to pick up the stating number and have a briefing about the race. Afterwards they had some nice delicious little bites to eat and time to meet some other cyclists.”
Nel Giro delle Dolomiti tutti noi ciclisti siamo mantenuti in gruppo e controllati, sia da una ammiraglia con i motociclisti al seguito, sia dalla Polizia stradale lungo il percorso.
In questo modo si può pedalare in tutta tranquillità e sicurezza godendo della vista dei luoghi e del paesaggio oltre che poter scambiare due chiacchiere con i compagni di pedalata.
Remko “The slight disadvantage of this is, that is the pace, especially on the descends, are a bit slow. But this also gives you the time to chat a bit with the other cyclists coming from all parts on the world. Together with to the two drink stations, with a lot of different food (not the usual sport-gels and -bars but with cakes, sandwiches) and drinks and at the end or during the stage a warm lunch. This is a real recommendation.”
Il primo giorno il giro è stato di circa 90 km nella Val di Fiemme con una partenza in un clima bello e piacevolmente caldo. La prima salita, con la pedalata lasciata libera in modo che ognuno di noi potesse tenere il proprio passo, è risultata molto piacevole e ha lasciato dentro il desiderio di farne subito un’altra anche perché, per me, era stata la prima vera scalata di quest’anno e mi aveva messo addosso una grande euforia. Inoltre, come contorno non da poco, arrivato al primo punto di ristoro dove il gruppo si è riunito, si è potuto, per tutti, scambiare impressioni e parlare con compagni di avventura provenienti da ogni parte del mondo tra drink e cibo di ottima qualità e, come già detto, non le solite bevande e snacks più o meno artificiali che si trovano di solito in altri punti sosta in questo genere di pedalate.
Remko: “A few km after this we had the first timed section. This time a rather short but steep climb (in distance 6.5 km and in elevention 687 m). When this was over, we had a few km to climb further (with almost the same climbing percentages. At the top of Alpe di Pampeago it unfortunately began to rain a little bit, what made it could immediately.”
Per mia fortuna Stefania mi ha praticamente obbligato a portare il necessario per ripararmi da eventuali intemperie che, ho scoperto, essere abbastanza frequenti, nonostante la stagione, su queste montagne (il tempo cambia in men che non si dica e la temperatura di conseguenza) e ho potuto affrontare il percorso rimanente in buono stato.
Remko “Most people didn’t put enough warm cloth it the bags that you can hand in at the start. So, for most this was a cold descent back to Bolzano. Back in Bolzano we had a lunch, and the cold was forgotten quickly.”
Il secondo giorno è stato il più intenso e anche il più lungo e duro...
Il mitico Giro dei Quattro Passi: Sella, Pordoi, Campolongo e Gardena...160 km in 10 ore...fortunatamente il tempo è stato amico e ci ha permesso di affrontare questa meravigliosa fatica, potendo godere di viste e paesaggi di bellezza unica che, mi hanno accompagnato come compagni di viaggio aggiunti in questa giornata veramente speciale. Il ritorno al “campo base” ha spinto tutti ad un pasto abbondante, una doccia una cena abbondante e gustosa e, immediatamente, a letto per un sonno ristoratore a suggellare una giornata che rimarrà sempre con me.
Poi è arrivata la giornata di mercoledì, quella di Sua Maestà “Passo dello Stelvio”!
Remko " Today was a very simple stage on go up the Stelvio, the timed section and then descending at the other side and back via the Umbrail Pass. The Stelvio is famous because of its 48 hairpins. Unfortunately, we didn’t have much time the enjoy the views on the way and at the top it was bit cold, so it was better top descend as quickly as possible. In the valley it was nice and warm again and we good enjoy a lunch in some a nice, fortified place.”
Giovedì è stata la volta del Passo Fedaia, il Passo del ghiacciaio della Marmolada.
Remko: " Again, we had much climbing to do in the morning leading up to the Fedaia Pass, where the timed section of the day was to be. But the beautiful and jaw dropping views of the mighty dolomites made up for it all. The timed section was not that long and with the smallest climbing percentage of the week, was really doable. The way back was a bit long for me, having a bit of an upset stomach. But after the last drink station I felt a little bit better.”
Il venerdì è stato il giorno conclusivo di questo magnifico Giro delle Dolomiti, una giornata di piacevole pedalata, una scampagnata di fine giro tra dolci salite e discese in cornici di distese di alberi da frutto e praterie alpine punteggiate di baite e chiesette in stile prettamente alto-atesino.
Ci si dirige verso S. Genesio dove si trova l’ultima salita di questo giro, poco sotto i 1000 mt, qui ci aspetta un punto di ristoro con prodotti tipici, dove tra speck, formaggi, focaccine e frittelle ripiene di marmellata mi godo il sole e il verde dei prati insieme al resto della carovana con gli organizzatori e Stefania.
Un vero quadro di questo angolo d’Italia con il museo di “San Genesio Haflinger”, cavalli da traino e passeggio che sembrano perfettamente a loro agio con gli uomini.
Da qui inizia l’ultima discesa verso Verano dove ci attende un altro punto di ristoro con tramezzini ripieni di specialità locali e una musica di una fisarmonica come sottofondo. Questa giornata assomiglia sempre più ad una pedalata in totale tranquillità tra cibo, sorrisi e persone ormai affiatate che riporterà tutti a Bolzano per il gran finale e le premiazioni di rito.
Il sabato arriva il momento del rientro, saluto tutti quelli che da estranei sono diventati compagni di avventura con l’augurio e la promessa di rivederci su queste strade e in questi luoghi il prossimo anno per un nuovo Giro delle Dolomiti dove spero e conto di non venire da solo dall’Olanda.
Stefania è stata con me sino alla mia partenza anche se tutto era già finito il giorno prima e le sono grato di questo e anche con lei, perfetta organizzatrice di tutta la mia settimana, il saluto è stato un arrivederci al prossimo anno.
Questo Giro delle Dolomiti, i suoi paesaggi, i suoi luoghi, il suo cibo e le persone incontrate resteranno sempre nei miei ricordi più vividi e farò in modo di incrementarli anno dopo anno insieme alla mia compagna bike che vive con me ogni pedalata che faccio sulle strade del mondo.
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